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MARSILIANA

Marsiliana d'Albegna è una frazione del comune di Manciano.

Il centro abitato antico, i cui resti sono stati rinvenuti a circa 1 km a sud dell'attuale paese, venne distrutto da un incendio alla metà del VI secolo a.C. e il suo territorio appartenne in seguito alla città di Vulci. Il sito è stato ipoteticamente identificato con la città a cui apparteneva l'ager caletranus, citato dalle fonti romane, tra i fiumi Fiora e Albegna, il cui nome viene normalmente ricostruito in Caletra.
L'attuale borgo di Marsiliana nacque invece nel periodo alto-medievale, appartenente al patrimonio dell'abbazia delle Tre Fontane di Roma venne da questa infeudata insieme ad altri possedimenti alla famiglia Aldobrandeschi sin dal XIII secolo, passando poi sotto il controllo di Siena nel secolo successivo e venne conquistato verso la metà del XVI secolo dai Medici che lo inglobarono nel Granducato di Toscana, dopo una brevissima parentesi sotto lo Stato dei Presidii.
Nel XVIII secolo il castello del borgo divenne proprietà dei principi Corsini di Firenze che lo restaurarono profondamente alla fine dell'Ottocento, trasformandolo in fattoria, ancora oggi proprietà della famiglia fiorentina.

  • Chiesa di Maria Regina del Mondo, chiesa parrocchiale della frazione, è stata costruita nel 1959 su progetto dell'architetto Carlo Boccianti.[
  • Cappella di Sant'Antonio abate, cappella gentilizia di origini medievali della fattoria di Marsiliana.
  • Fattoria di Marsiliana, situata sulla sommità della collina che sovrasta il borgo, sorse come castello nel corso del XII secolo. Fu comandato prima dai conti Aldobrandeschi, poi da Siena, dai Medici e infine dai principi Corsini di Firenze nel XVIII secolo, che lo trasformarono in fattoria fortificata alla fine del XIX secolo.
  • Castello di Stachilagi, situato ad est del paese, sulla sommità di una collina che domina la valle del torrente Elsa, risale al XIII secolo e fu costruito presso la preesistente abbazia della Selva con attiguo monastero, risalenti alla metà del XII secolo: il complesso rientrava tra i possedimenti dell'abbazia delle Tre Fontane di Roma, che vennero infeudati alla famiglia Aldobrandeschi. Abbandonato dopo l'ingresso nel Granducato di Toscana, si presenta oggi sotto forma di ruderi.

PODERI DI MONTEMERANO

Poderi di Montemerano è una frazione del comune di Manciano.

Il borgo è situato a circa 4 km a nord-ovest del capoluogo comunale, lungo la strada che conduce a Scansano, e a sud-est del borgo medievale di Montemerano, da cui prende il nome.
Il paese è sorto verso la fine del XVI secolo con il nome di Poderi di Sotto] quando gli abitanti di Montemerano utilizzarono i poggi sotto la collina del borgo medievale per costruirvi alcuni rifugi per il bestiame e per gli attrezzi agricoli. Solo nel XVIII secolo la frazione assunse una propria fisionomia, prendendo il nome di Castelletto Santarelli, dal nome dei proprietari dei terreni. In seguito si formarono le località di Case Detti e Case Ciani. Tutte queste località sparse vennero successivamente unite sotto un'unica frazione, l'odierna Poderi di Montemerano, elevata a frazione autonoma del comune di Manciano nel corso del XX secolo.

I maggiori elementi di interesse artistico o storico sono i vecchi casali cinquecenteschi e settecenteschi che costituiscono il nucleo storico della frazione, oltre alla presenza della chiesa di Santa Maria degli Angeli, costruita nel 1955] e sede di una parrocchia istituita il 24 maggio 1961. La struttura in pietra si ispira al romanico moderno, ed è affiancata da un campanile merlato che ricorda lo stile delle torri toscane.]
A Poderi di Montemerano è situato uno dei tre lavatoi pubblici (gli altri due sono a Saturnia e a Poggio Murella) realizzati nel 1913 dall'Acquedotto del Fiora per rifornire i borghi mancianesi.

SAN MARTNO SUL FIORA

San Martino sul Fiora è una frazione del comune di Manciano.

Il borgo è situato nell'entroterra collinare della Maremma grossetana, in un'area geografica nota con il nome di Colline dell'Albegna e del Fiora. Il borgo sorge su di una collina che domina la valle del fiume Fiora, da cui il toponimo.

La chiesa di San Martino
Conosciuta originariamente come San Martino al Poggio Pelato o San Martino di Monticchio, sorse nel XVI secolo per volere della Repubblica di Siena, che tentava di ripopolare quelle zone disabitate della Maremma. Con la costruzione di una fattoria, della chiesa dedicata al vescovo san Martino di Tours, e di un piccolo nucleo di abitazioni per braccianti e artigiani, il borgo divenne uno dei più vivaci centri di quelle terre, tanto da essere eretto in marchesato nel 1651. San Martino divenne poi parte della comunità di Sovana, per volere dei Lorena, e successivamente, nel 1738, parte del comune di Sorano. Nel 1929, San Martino fu definitivamente aggregato al comune di Manciano e ricevette il nome di San Martino sul Fiora.
  • Chiesa di San Martino, chiesa parrocchiale della frazione, fu edificata in epoca cinquecentesca e ricostruita completamente tra il 1952 e il 1956. Si presenta come un imponente edificio in stile neoromanico con accenti moreschi, in pietra rossa locale, e con l'interno a croce latina. All'interno sono conservate due tele del XVII secolo, mentre sul fianco destro si eleva il campanile con orologio pubblico, installato nel 1985.
  • Convento di San Francesco, convento francescano coevo alla nascita della frazione i cui resti giacciono ancora sulla strada di Poggio Monte.[1]